Se gli squali fossero uomini

 

Se gli squali fossero uomini, farebbero costruire nel mare enormi casse con dentro ogni sorta d’alimenti. Si preoccuperebbero che le casse avessero sempre acqua fresca e adotterebbero ogni tipo di precauzioni sanitarie: i pesciolini sani e allegri hanno un miglior sapore di quelli malinconici.

Comincia così un’interessante disquisizione di Bertolt Brecht sui costumi degli…uomini.

Ogni squalo insegnerebbe ai suoi pesciolini che fra loro e i pesciolini degli altri squali esiste un’enorme differenza.

Esattamente nella stessa maniera in cui certi partiti istigano all’odio contro i neri e gli immigrati tutti ma:

Si farebbe capire ai pesciolini che l’avvenire è assicurato se impareranno ad obbedire. I pesciolini dovrebbero guardarsi bene dalle basse passioni;  se qualche pesciolino mostrasse tendenze marxiste, i suoi compagni dovrebbero comunicarlo immediatamente agli squali.

Attenzione: la questione morale per lo squalo è importantissima. Infatti solo il controllo totale sui singoli cittadini può assicurare la longevità della casta dominante, ogni dissenso va comunicato.

Bertolt Brecht scrisse Wenn die Haifische Menschen wären nel 1948, la Destra farebbe notare che all’epoca non si conoscevano i crimini del Comunismo.

Certo, si vociferava che i comunisti mangiassero i bambini…

Non li mangiavano, talvolta facevano di peggio e- come i fascisti- miravano al controllo totalitario del loro Stato; tra squali si capivano e i pesciolini venivano mangiati comunque.

E ancora oggi, se qualcuno si ribella, gli squali si aiutano prontamente tra loro.

Pesciolini in divisa e pesciolini ribelli

E chi mandano contro i ribelli? Altri pesciolini ma in divisa:

Se gli squali fossero uomini, i pesciolini smetterebbero di essere tutti uguali, come sono adesso. Alcuni occuperebbero certi posti, che li collocherebbero sopra gli altri.

Chissà, per le situazioni difficili e violente, potrebbero attingere ai più poveri:

  • chi è vissuto in povertà e nel disagio (creato dagli squali) è arrabbiato;
  • chi ha sempre subito si sente protetto e forte con la divisa;
  • il pesciolino che indossa la divisa è programmato non tanto per comandare ma per eseguire.

Ora, per quanto io non condivida l’atteggiamento della professoressa che ha insultato i poliziotti, mi chiedo come possa Renzi dichiarare che la medesima debba essere licenziata così: “su due piedi”. Certo, è stata molto maleducata e decisamente sopra le righe; sciocca e menade come solo nella folla può accadere. Ora, questa vittima sacrificale dagli impulsi poco controllati, viene offerta nuda e in catene ai pesciolini educati.

Lo squalo ha sempre ragione

Però, se un’insegnante del genere deve essere licenziata, che dire della ministra Fedeli?

  • Scrivere traccie in luogo di tracce è meno grave?
  • Eliminare il voto di condotta è meno grave?
  • E’ meno grave ritenere che l’apprendimento sia parte accessoria dell’istruzione ?

E che dire dello squalo Meloni e della sua brillante performance sul Museo Egizio?

Il razzismo c’è ed è a danno degli italiani poiché un certo buonismo ipocrita sta trasformando gli italiani in ospiti a casa loro.

La risposta di Christian Greco è stata di classe:

Con questa promozione cerchiamo di avvicinare quelle persone che in Egitto non si sono avvicinate al loro patrimonio.

Di fatto, nonostante la sua colorita reazione, nessuno ha chiesto a Giorgia Meloni di dimettersi su due piedi.

E nessuno lo ha chiesto al pesciolone Attilio Fontana, benché abbia dichiarato che la razza bianca è a rischio a causa degli sbarchi.

Ecco, la professoressa non poteva più tollerare dichiarazioni simili; forse con quella bottiglia in mano voleva gridare non contro i poliziotti ma contro ogni fascismo. La professoressa fa parte dei pesciolini ribelli e i ribelli mettono a rischio l’ordine costituito; è necessario che gli squali la mangino o la diano in pasto ai pesciolini in divisa.

Invece se i pesciolini in divisa combinano qualche guaio, vengono protetti, addirittura promossi.

E io ho nelle orecchie un grido lontano:

-Tu l’hai ucciso, l’hai ucciso tu, con quel sasso!

E il cadavere di un pesciolino muto, sulla piazza.

Rosa Johanna Pintus

 

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